OPINIONI

 


ARTE DI CONFINE E LO SGUARDO DI MAIALE di Achille Bonito Oliva, critico d'arte.
Siamo noi ad essere isolati, mentre l'arte funziona da collante, aggrega i territori attraverso la cultura e nello stesso tempo li isola attraverso l'esemplarieta' delle proprie forme.
L'arte rende il suo luogo miracoloso, capace ogni volta di riprodurre delle opposizioni nello spazio e nel tempo.
Io credo di essere stato colui il quale ha fondato un modello espositivo giocato sulla lontananza e sulla contrazione della distanza.
Credo alla possibilita' sicura del doppio gioco dell'arte che non e' mai a senso unico; consiste nel rispettare la lontananza, praticabile fino all'archeologia, ma poi nel saperla contrarre nel suo particolare territorio ampio e allo stesso tempo segreto.
L'arte, quando riesce, è sempre egemone in quanto fonda una forma protagonista; l'arte ha sempre una radice in quanto ha una forma che abita il suolo ed è abitata dalla legge di gravita'.
Senza radici l'arte non esiste, ma la radice di per se è modello della germinazione, che ha bisogno di espansione.
L'esplosione dell'arte e' prodotta dal linguaggio, un linguaggio che deve appartenere a una parlata universale. Dunque quel genius loci, che ho teorizzato a partire dalla fine degli anni '70, non deve produrre autarchia culturale, ma essere l'effetto di quello che gli strutturalisti chiamano idioletto, ovvero una cadenza che appartenga ad una lingua e mai ad un dialetto in senso stretto.


SIAMO TUTTI MALATI... di Caterina Bonvicini, scrittrice 26enne vincitrice del premio letterario "Edoardo Kihlgren Opera Prima" con "Penelope per gioco" Edizioni Einaudi

... contorti come quelle radici antiche che si avvitano su se stesse, come quei tronchi nodosi che seguono percorsi impossibili, piegati e gobbi. Tutti schiacciati da un peso, amara tassa da versare alla contemporaneità. La dichiarazione annuale delle nevrosi (impossibile evadere, nessun governo ci può incantare con promesse di salute psichica o sconti sul male epocale) è sempre grottesca, davanti a uno specchietto riassuntivo delle tare scappa quasi da ridere: scopriamo di aver molto da dichiarare. La carestia di semplicità, equilibrio e capacità di comunicare con gli altri è evidente: il corno dell'abbondanza straripa di difficoltà, ansia, blocchi, tristi doni. Ma scoprire che le cantine di tutti sono stracolme di frutta marcia, consola. Aprire la porta, cambiare aria, sbattere fuori un po' di angoscia invece di accumularla nei soliti nascondigli, e soprattutto farlo con qualcun altro per sentirsi meno soli, è già qualcosa. Non ci si salva dalla propria anima e dall'anima della modernità, ma si può convivere con tutti i demoni, a patto di conoscerli e imparare ad affrontarli.


IN META' DELLE FAMIGLIE DISTURBI MENTALI dal Corriere della Sera dell’11 gennaio 2001
Il ministro della sanità Umberto Veronesi ha reso noto il problema della presenza di 10 milioni di malati mentali. Non si tratta solo di quelli con “le voci in testa” ma anche vittime di disagi legati alla sfera affettiva (37%), ansia (37%), somatizzazione (5,8%), controllo degli impulsi (3,6%) o sonno (3,5%). A soffrirne sono soprattutto le donne, 7 milioni. Una famiglia su due, il 47% di quelle italiane, hanno in comune questi problemi.


IL CIBO E' UNA MALATTIA PER 65 MILA GIOVANI dal Corriere della Sera del 17 maggio 2001
Ne soffrono soprattutto donne in eterno conflitto con se stesse, non mangiano niente oppure si abbuffano, non ne sono esclusi neanche i ragazzi che però mantengono il peso. Un’altra spia del disagio è l’eccesso di esercizio fisico, ore inutili di ginnastica o bicicletta. La maggior parte non hanno coscienza della malattia, si piacciono così e si oppongono a ricercare il significato di questo comportamento che è un segnale di richiesta.
Soffrono d’insonnia 12 milioni d’italiani dal Corriere della Sera del 21 marzo 2001
Il 50% dei disturbi sono legati ad ansia e depressione e, non riconosciute cronicizzato. Po ci sono i problemi psicofisiologici: un grave lutto o, al contrario un avvenimento splendido che ci tengono svegli fino a farci “ammalare”. I giovani patiti della discoteca considerano il sonno un optional, tornano a casa all’alba rivoluzionando il sistema sonno-veglia. Sono i maggiori candidati all0’insonnia cronica. Rimedi soft: niente caffè fumo e cola prima di dormire.


UNA CHAT CON L'ANALISTA: LA TERAPIA SI FA ONLINE

E' meno imbarazzante di una seduta di psicanalisi tradizionale, resta anonima e costa meno. Si chiama E-Therapy, e' nata in America dove, in cinque anni, gli analisti virtuali sono passati da sei ad un migliaio. Una tendenza in crescita anche da noi. La psicoanalisi italiana sul video, le domande sull'inconscio che corrono via chat e via e-mail, hanno solo qualche mese di sperientazione e sono gia' triplicate. Per i pazienti che la frequantano "e' il modo piu' spedito e conveniente di curarsi". Contro attacchi di panico, ansia e depressione, disturbi alimentari, disfunzioni sessuali, litigi di coppia, perfino contro il mobbing, ci si cura online. I frequenatori piu' assidui sono donne ed adolescenti. Ma dietro al successo si innestano le polemiche. Manca il faccia a faccia con l'analista. Mentre i nuovi pazienti del cyberspazio giurano di aver scelto la cura virtuale proprio per questo, perche' risolvono il loro cammino nella piu' completa segretezza. I gruppi contano migliaia di frequenatori aumentati nel 2001 del 30 per cento.