POSTA DELL'ANIMA

 

2002 - 2001 - ...

 

 

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From apriti
To Gummy
November 2003

Ciao Gummy,
Ho trovato il tuo sito e mi è piaciuto..ora eccomi qua.Mi ritrovo in quasi tutti i sintomi descritti per i malati di depressione: non so se ne ho individuato la causa, ma credo possa essere legata soprattutto alla mia interruzione volontaria di gravidanza, un'esperienza davvero terribile e che ho affrontato da sola nel 2002; ho avuto altri problemi personali ma nella normalità della vita di una persona.
Premetto che mi devo ancora rivolgere al mio medico curante in quanto sto raccogliendo più informazioni possibili sull'argomento; trovando come risposta alla depressione solo cure farmacologiche e psicoterapeutiche non mi sento sicura e mi chiedo se non ci sia un altro metodo di auto aiuto. E' possibile uscirne senza l'uso di alcun farmaco
antidepressivo? In sintesi credo che il loro uso intervenga solo sui sintomi e non sulla causa (deve essere quest'ultima ad essere curata!) e creino assuefazione.
Ed io rivoglio il mio sorriso, quello da dentro. Grazie dell'ascolto. Sorriso.

From Gummy
To apriti
November 2003

Non devi avere troppa paura delgli psicofarmaci e della psicoterapia. Un tempo si viveva senza anestesie. Pensa se non le usassimo ai nostri giorni.....A parte questo è sempre meglio non oscurare i motivi della propria depressione. Io credo che un metodo che arricchisce e guarisce sia la conoscenza.Individuare sempre più a fondo cosa si sente di cosa si parla o di cosa hanno parlato altri. E soprattutto avere uno scopo un progetto anche piccolo. Il resto è anestesia E se ce n'è bisogno ben venga. Ciao. G.

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From mamma
To Gummy
November 2003

Sono una mamma disperata, ho un bambino di 5 anni che esattamente 3 anni fa ha cominciato ad avere problemi di natura alimentare: esattamente si rifiuta di mangiare. In realtà alterna lunghi periodi di digiuno, completo o quasi, a periodi in cui comunque non fa un pasto completo al giorno (mai un secondo, per esempio). Io sono reoccupata perchè, a parte la scarsa crescita in termini di peso, il bambino giustifica il suo rifiuto del cibo con la frase "se no vomito", ed in effetti spesso si induce questo, ormai aledetto in casa mia, vomito. La cosa triste è che io come mamma non so più cosa fare, dopo aver fatto tutti i controlli fisici (grazie a Dio non ha niente) ed aver appurato che può trattarsi di una fobia alimentare.Il problema è che non mi ascolta nessuno; nessuno mi vuole credere; mi dicono che passerà, ma cosa passerà? intanto sono passati 3 lunghissimi anni e, per un bambino di solo 5 anni (appena compiuti tra l'altro) sono davvero troppi. Lancio un help...............aiutatemi.

From Gummy
To mamma
November 2003


Cara, non so dove tu vivi, ma so che esiistono dei centri nutrizionisti per bambini che ti possono mandare anche a csa delle specialiste che usano metodi che non conosco ma efficaci Vale la pena di provarre. A Milano l'ospedale S. Paolo offre ottima assistenza. Forza G.

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From confusa
To confusa
Ottobre 2003

Ciao, grazie per la risposta...io sono sicura che non riuscirò mai a dimenticarlo. Ho tentato a viaggiare da sola, a non chiamarlo per 15 giorni ma nulla...mi è entrato nel sangue. Lo sai qual è la ragione della mia depressione, è che sono molto difficile...sono quella che tutti definiscono una bella ragazza, intelligente, riflessiva, passionale...Non riesco a trovare o conoscere persone che mi attraggono, soprattutto intellettualmente. Io sono una che legge contemporaneamente tre libri, perchè leggerne uno solo mi annoia. Così non trovo nessuno che mi piaccia, nonostante sia corteggiata...quando trovo qualcuno, quindi, non voglio farmelo sfuggire...è dura per me trovarne un altro che possa piacermi...è un'impresa difficile, deprimente. Mi attacco troppo all'uomo che mi piace, psicologicamente...ma per evitare di essere ossessiva, gli faccio capire
che può essere libero di fare ciò che vuole, anche se dentro muoio...E sono depressa anche perchè non riesco ad avere amicizie nèmaschili (prima o poi tutti ci provano e, non standoc,i se ne scappano) nè femminili (invidia)...Dany mi piace da morire, piango in continuazione quando non lo sento, non ho notizie di lui...certe volte vorrei non averlo mai conosciuto, certe volte mi dico che avrei dovuto lasciarlo perdere, che non è giusto che interferisca nella sua vita, che sono più grande di lui di 6 anni e non merito di avere un ragazzo così giovane, che lui è troppo immaturo per stare con me, che forse dovrebbe fare altre esperienze, che mi sto comportando male ad interferire nel suo rapporto con un'altra ragazza. A proposito, lei è una che non stimo affatto. E' anche lei più grande di lui. Si è più volte accorta dei segni dei suoi tradimenti, ma ha fatto finta di niente. Ha perfino letto dei miei messaggi...com'è possibile che una donna sia così stupida? Io non la rispetto affatto.Non starei mai con uno che mi tradisce, anche se giura di no.....i messaggi erano inequivocabili risposte, "anch'io ti ! desidero e non vedo l'ora di rivederti". Come si può accettare una cosa simile? E lui come può stare con me e con lei? Io credo che ami più lei, dato che non vuole lasciarla e passa quasi tutto il suo tempo lì, dedicando a me solo dei ritagli di tempo...l'ultima volta che l'ho visto, venerdì, mi ha detto che se non fosse partito avrebbe pensato di lasciarla perchè lo faccio impazzire e gli piace stare con me...che non può dimenticarmi, visto che sta storia dura da dicembre, troppo tempo...che con lei continuerà a stare insieme anche a l'Aquila e poi si vedrà...Io non accetto che il tempo e lo spazio debbano determinare il mio destino...lui si...lui si arrende a quello che vuole il fato...non sopporto di non avere in mano la situazione, non sopporto di non avere tempo, perchè lui parte per le ferie la prossima settimana .Non so che fare sembra che tutto mi sfugga dalle mani. Non so che fare quando partirà, devo chiamarlo o no, devo aspettare che mi chiami lui ? (ma così morirò) Io vo! rrei comportarmi spontaneamente, non fare tattiche...ma so già che quando lei lo raggiungerà in Puglia per le vacanze io non potrò chiamarlo, nè mandargli messaggi. Che devo fare? che cos'è giusto fare? E' giusto che mi defili, scompaia, mi metta da sola nel dimenticatoio, lo lasci in pace? Forse
> sarebbe giusto, ma non ci riesco , vorrei ma sono troppo vigliacca, più di lui, che dice di scegliere e non ha scelto. Lui va via e mi lascia depressa, in una città che mi fa schifo...mi accontento anche delle briciole si, non so farne a meno, sono sempre qualcosa...anche se a volte mi dico che potrei avere tutto, e non ce l'ho solo perchè n'altra è arrivata prima di me. Sono arrabbiata, ma non riesco a reagire, perchè penso che così lo perderò, perderò quel poco che mi da e non avrò più niente....non mi stimo affatto. Aiutami ti prego, che devo fare, non devo più cercarlo? E se si come devo fare a dimenticarlo? Non dirmi di cercarmi altri interessi perchè non mi sono serviti a niente.! ..la testa è sempre lì...Grazie, Dany

From Gummy
To confusa
Ottobre 2003

ciao daniela io credo che questi trasferimenti siano una manna che arriva dal cielo per tutti e tre. Lo spazio come il tempo aiuta a rafforzare o a eliminare ciò che è importante. Mi spaventa però che tu dica che sarai più vicino a lui geograficamente. La distanza e la vicinanza non le puoi misurare solo con la geografia ma anche con la psicologia. Se lui va in vacanza con lei non ti accontentare delle briciole al ritorno e invece sii contenta che si spalanca per te una nuova vita. Ultimamente penso che non è importante l'amore ,un preciso amore, ma la voglia di amare non solo le persone ma la vita Con tutta la depressione che aleggia sono questi i veri nuovi valori. Ciao scrivimi G.

From Gummy
To confusa
Ottobre 2003

ciao d,d, assomigli molto a una mia amica come te bella intelligente che sta andano fuori di testa perchè non riesce a capire il rifiuto del suo ex fidasnzato oltre alle attuali sue scelte. Come te è ossessiva ma ultimamente sta dando un nome a problemi che questa storia ha fatto affluire nel suo conscio. Forse per liberarsi dalle storie bisogna capire. Probabilmente se lui non si fosse messo con un'altra tu ti saresti stufata di lui perchè a quanto mi sembra sei una fagocitatrice/bulimica. Leggi tre libri alla volta sei insofferente a tutto. forse è questo che gli fa preferire la paciosa accettatrice di tutto e soprattutto della vita e del quotidiano. Dovrestichiedere a Dio cos'è il tuo compito nella vita e cercarlo per piccolo che sia per dare senso a qualcosa che sono convinta tu non accetti. Per questo lui ti è indispensabile perchè è il tuo limite e in questo modo esisti. ma non cercare scuse. E' ea pigri questo atteggiamento. Cerca di capire cosa ti fa veramente vivere indipendentemente da lui. Devo uscire,ma scrivimi. Per una settimana forse non potrò risponderti, ma sto pensando a questo genere di problemi e forse sarò più interessante. Ciao G.

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From isolamento
To Gummy
Ottobre 2003

Ciao gummy
Mi chiamo Umberto. Ancora una volta mi trovo a scriverti per dirt che la mia situazione non è cambiata. Vivo sempre il mio isolamento lavorando in questa città che pure è definita come "città di arte e storia". Eppure cerco di darmi da fare per uscire da questo circolo vizioso che tenderebbe solo a farmi vivere nel ciclo sonno-turni di lavoro. Gli interessi non mi mancano : ho frequentato diversi corsi di nuoto in piscina, 2 corsi di inglese con insegnanti di madrelingua (1 di base ed 1 avanzato), 2 corsi di informatica di cui 1 per la preparazione al conseguimento della patemte europea ed ho fatto 2 dei 7 esami prescritti; svolgo un lavoro da dipendente ma sono diplomato l'anno scorso ho sostenuto una serie di corsi professionali in varie città d'Italia che mi servono da complemento al mio titolo di studio; inoltre ho anche altri interessi come leggere libri, sia saggi che narrativa, imparare altre lingue starniere (conosco discretamente il croato avendolo studiato da autodidatta),ascoltare musica, andare al cinema, la fotografia, fare viaggi improvvisati....ma nonostante tutto questo la situazione di sempre rimane, vivo tutto questo nell'isolamento più totale senza nessuna persona co la quale condividere tutto questo. Questa impossibilità di uscire da questa situazione mi ha fatto imboccare la strada che porta davanti alla scrivania di una psichiatra, che sembra ti ascolti e poi ti prescrive psicofarmaci ed antidepressivi a tutto spiano; ho dovuto sostenere anche due ricoveri: 1 al reparto di psichiatria (mi era stato prospettato come un periodo di 3 /4 giorni di oseervazione, che sono diventati 15) ed un altro in una clinica specializzata per la terapia di gruppo. In quest'ultimo posto non sono stato male ....ma una volta uscito di lì , il ritorno nella mia casa vuota è stato ancora più traumatico....nonostante continuo ancora gli incontri con la psichiatra per la somministrazione degli antidepresssivi. Eppure vorrei poter fare a meno di tutta quella roba.....mi basterebbe un incontro con qualcuna con la quale posso avere un dialogo sincero e che mi capisca..e mi andrebbe bene anche un rapporto di corrispondenza per lettera,(non per e-mail)...per potere avvertire da qualche parte una presenza amica ed anche per avere un modo più naturale e meno virtuale. Non so se esiste ancora da qualche parte qualcuna disposta a questo tipo di comunicazione e non so attraverso quali canali cercare, perchè anche servendomi dei normali giornali di annunci, il mio finisce sempre in mezzo a quelli che celano un secondo fine. Dovrò rassegnarmi all'assunzione degli antidepressivi come surrogato della comunicazione e di contatti umani reali?Mi affido ancora una volta ad una tua risposta nella speranza di uscire da questa situazione...concludo facendo presente che nessuno può immaginare , finchè non l'ha provata cosa significa sentirsi attanagliare dall'angoscia , quando , rientrando a casa la sera si trovano solo le fredde pareti di casa ad accoglierti, senza nessun segno di presenza umana e volere chiamare qualcuno, anvhe per telefono...e non sapere chi!

From Gummy
To isolamento
Ottobre 2003

Caro Umberto, scusami tanto per il ritardo inconcepibile con cui ti rispondo ma anch'io non ho una vita molto normale anche se molto diversa dalla
tua. Io vivo a Parigi,ma non mi sembra che qui le cose vadano meglio che da te. Figurati che ad ogni sportello ad ogni negozio devi fare code mostruose perchè la gente pur di scambiare due parole attacca bottoni lunghissimi a chi lavora costretto ad ascoltarli. Se questo non vuol dire isolamento.....E' la nuova condizione ma proprio per questo bisogna sentirsi giusti. Prova a sforzarti anche tu. Parla coi tuoi compagni di lavoro apriti sia pure col parrucchiere. E' un inizio. Vedrai quante similitudini
troverai in tutti. Ciao. Fatti vivo.

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From innamorato
To Gummy
Ottobre 2003

Ho visitato il vostro sito mi è piciuto molto come trattate i vari argomenti sentimentali! per questo ho deciso di allegare una lettera che spiega il mio di problema! grazie dell'interessamento e attendo una risposta veloce ! SCARiCATE IL doc allegato per favore! ciao vito

From Gummy
To innamorato
Ottobre 2003

Mi vergogno molto a rispondere solo adesso. Sono il sito che ti è piaciuto in giugno. Forse te ne sei già dimenticato. Ti sembrerà strano ma non riuscivo ad aprire gli allegati durante l'estate nomade e disconnessa che ho avuto.Tu dirai: se pure lei è in questo stato.....Comunque sono molto più grande di te e ti comunico quello che ti
avrei detto all'epoca.Se poi mi risponderai e mi dirai com'è andata a finire sarò felice. Ti avrei detto che comunque in amore e sulla terra non esistono tattiche vincenti. Io credo nella dignità ma anche nella disponibilità. Non nell'egoismo e nell'ossessione.L'importante è saper capire e esprimere i propri sentimenti e quindi se si ama saper aspettare che lei si ripresenti senza bollire di rabbia perchè sotto sotto c'è aggressività. l'amore vero ti da' una grande sicurezza. Il mese di attesa non era sbagliato anche sse il tempo nelle storiee importanti non ha molto valore. Prova a pensare che forse il disagio è venuto dall'abbandono, dalla parola fine, dalla paura della solitudine insopportabili per un bambino che chiede di essere amato per sempre. Per concludere se veramente la ami il caso e l'amore ti guideranno. Bisogna accettare anche il caso e pensare come dicono i napoletani che quello che avviene conviene. Se ti va ancora fammi sapere. la tua e-mail era piena di forza. Ciao G.

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From isolamento
To Gummy
June 2003


Ciao Gummy
Ti ho scritto altre volte.Sono Umberto e sono sempre quello che si è ritrovato da 17 anni in una città del nord. Purtroppo questa situazione di isolamento non accenna a diminuire specialmente se intorno hai solo persone sulle quali non puoi fare nessun tipo di affidamento e ti trattano, non come un essere umano ma come uno strumento di lavoro. Tu dici che dovrei essere io ad aprirmi ..lo farei volentieri se ne avessi l'occasione...ma diversamente...aprirmi con chi? con i muri di casa? o con persone sconosciute che ti guardano con freddezza e diffidenza? Eppure io ce la sto mettendo tutta per uscire dall'isolamento che dura da tutti questi anni! A volte mi basterebbe anche avere una conversazione che non sia inerente ad argomenti di lavoro o le solite battute alle spalle di qualcuno o volgarizzazioni e banalizzazioni degli argomenti piuù delicati....Vorrei tanto incontrare una ragazza per avere un dialogo sincero e profondo ed impostare un amicizia seria e duratura, ma come faccio se tutte mi trattano
con freddezza? Mi basterebbe anche avere la possibilità di potere scrivere a qualcuna, ma lettere vere e proprie, non e-mail,....fino a qualche anno fa ho avuto una corrispondenza con una ragazza, ed ogni volta che vedevo una sua lettera dentro la buca mi prendeva come un senso di euforia...poi ha smesso di scrivermi ed il buio è ritornato a calare. Adesso non so se c'è ancora qualcuna disposta ad una corrispondenza,ma una corrispondenza seria che non resti confinata a discorsi a livello superficiale. Adesso sono quì a domandarmi quanto durerà ancora questo isolamento, in quale direzione voltarmi per vedere uno spiraglio di luce, quale colpa
dovrò ancora espiare.

From Gummy
To isolamento
June 2003


Caro isolamento, la tua e-mail che da tempo ho messo on line ha provocato più di una richiesta di contatto che ti ho fornito. Non so cosa sia successo
se vi scriviate o no, però penso che tu debba essere più attivo e meno esigente se veramente questo isolamento lo soffri..E' quello che mi sento di dirti.. E' come se volessi che gli altri facessero qualcosa, mentre tu ti crogioli nella superiorità della lontananza. Te lo dico per il tuo bene. Purtroppo bisogna sforzarsi per non cadere in depressione quando si è sensibili al tuo livello. L'importante è vivere fare vedere parlare e se non con qualcuno coi maestri del nostro tempo,leggerli, agire. Poi qualcosa succede sempre se non altro nel nostro spirito. Ciao G.

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From fobia alimentare
To Gummy
June 2003


salve Gummy....
mi chiamo Fabio è ho 18 anni........da piccolo soffro credo da una" fobia alimentare". In pratica non riesco a mangiare in compagnia a casa di nessuno,ai ristoranti ecc.....almeno che non sono persone strette tipo genitori o amici intimi. Mi prende l'ansia gia 1 mese prima che sono stato invitato mi da lo stimolo del vomito ....anche se ho gia mangiato e devo andare a casa di qualcuno o roba del genere mi prende lo stesso effetto....questo mi provoca parecchi disagi soprattuto se penso al futuro
con una ragazza....anche se mi accorgo che è questione di abitudine infatti cenando 1 volta con qualcuno penso di non avere piu problemi rifarlo con lo stesso individuo.....gradirei una risposta CIAO E GRAZIE

From Gummy
To fobia alimentare
June 2003


caro Fabio, è chiaro da quello che mi scrivi che fai molta fatica a fidarti. Mangiare con qualcuno evidentemente per te ha un significato profondo ancestrale. dovresti svuotarlo di significato. perchè non vai un po' al Mc Donald anche senza mangiare giusto per stare in compagnia dei tuoi coetanei. Non sarai costretto a mangiare e forse a poco a poco diventerai familiare a un rito che ti ossessiona e forse ti sbloccherai anche in altri rituali della vita. Ciao. G.

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From panico e medicamenti
To Gummy
May 2003


Ciao gammy sono Daniela ho 28 anni e da un po' di anni soffro di attacchi di panico e ansia.... Sono stata in cura da uno specialista che con l'aiuto del sereupin mi ha
aiutato molto.... infatti non soffro più di attacchi di panico, ma dall'anno scorso ho iniziato a soffrire di ansia , ho smesso la cura proprio oggi ma se ti devo dire la verità ho una paura tremenda di non farcela.... so' che non posso continuare con le medicine e che devo farcela da sola ma a volte mi sembra di fare "braccio di ferro" con qualcosa che non esiste e mi sento sfinita... ho paura che sia più forte di me e di non farcela a sconfigerla... cosa posso fare ti prego aiutami.... io voglio fare una vita normale come tutte le ragazze della mia età.

From Gummy
To panico e medicamenti
June 2003


io stessa non so cosa pensare delle medicine ma se questo e' il secolo che dobbiamo vivere con il suo fascino e con le sue anestesie non mi sento di consigliarti una sofferenza inutile in nome del "farcela da sola". Nel secolo scorso avrei perso un figlio. Cosa vuol dire ? che avrei dovuto vivere un lutto. Dobbiamo vivere la nostra epoca e le debolezze non è detto che siano solo de bolezze che invece meritano di esprimersi e di essere aiutate. Non sentire la colpa dei medicamenti.Quando l'armonia verrà li
smetterai da sola e se no continuerai. Che male c'è? Almeno questo è il mio pensiero. Non sono una terapeuta e se vuoi racconarmi i tuoi dubbi fallo perchè anch'io ne ho molti. Ciao G.

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From paura
To Gummy
May 2003


Ciao,
ho sempre paura di tutto, ho paura di cio che potrà accadere anche se non ho in previsione nulla di grave e nemmeno serio; mi aspetto sempre qualche notizia catastrofica, insomma vivo male molto male e, siccome non sono più tanto giovane (60), ho paura per il mio futuro che, pensando continuamente negativo, lo vedo breve con la fine molto vicina; insomma oltre a tutto il resto mi sento anche vecchio. Capisco che non potrai aiutarmi ma essendo solo assolutamente solo con queste poche righe mi sento vicino ad un essere umano.
Ciao,
Angelo

From Gummy
To paura
June 2003


lo so che è difficile non avere paura ma se ti puo'consolare ricevo molte e-mail di giovani col tuo stesso problema e alla fine anche loro sono d'accordo che l'unica via d'uscita è non dare molto senso alla vita. Anch'io ho una certa età, ma mi preoccupo per i miei figli che hanno trent'anni. Hanno un'età adulta più complessa di quella che ho avuto io, Però penso anche che la depressione e l'isolamento se lo possono digerire meglio di me e forse si ritroveranno con gente simile a loro e con tanti anni davanti di un nuovo mondo forse migliore e comunque sempre più interessante. Cosa può succedere di peggio che vivere nella paura? E allora vale la pena di vivere giorno per giorno e prendere la vita come viene. A presto G.

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From alti e bassi
To Gummy
May 2003


Cara gummy...
Sono una ragazza di 23 anni.Posso dire che fino ad adesso,una parte della mia vita è stata tutto quello che ogni persona desidera:ho un ragazzomeraviglioso da 6 anni,ho un lavoro sicuro(sono un'infermiera),ho un rapporto con i miei genitori splendido,insomma,ho proprio tutto quello che mi serve per fare una vita serena....ma l'altra parte della mia vita,quella nascosta,è un insieme di paure,ansie,ossessioni,fobie,che si scatenano ogni volta che nella mia vita accade un momento particolarmente felice.
Ad esempio mi capita di ridere di felicità con il mio fidanzato e poi, di osservrlo e pensare alle cose più brutte di questo mondo...immagino di vederlo sdraiato su di un letto in ospedale,magari dopo aver fatto un'incidente che lo porta al coma,e di vedere me,vicino al suo letto che cerco di farlo riprendere ricordandogli i nostri momenti più belli .
E così comincio a piangere,fino a che non mi passa,senza farmi vedere da lui.
Oppure guardo mia mamma e penso le stesse cose,magari in un contesto diverso...lo stesso con mio papà e persino con il mio cane e peggio ancora,con me stessa.
Ma a questo si aggiunge la paura del buio,il terrore dell'ascensore...e non parliamo dell'aereo...e delle api e l'ansia che sprigiono giorno e notte.
Ma anche la paura di uscire di sera...anche se con me c'è il mio ragazzo e quella di cui mi vergogno di più è la paura dei fantasmi o di cose simili.
E per finire in bellezza,diciamo che non sono brutta...anzi tutti mi considerano una bella ragazza,ma ho un pò di chili di sovrappeso e non ci penso nemmeno a dimagrire(dato che sono una buona forchetta)ma delle volte mi vengono delle crisi di nervi perchè non so cosa mettermi per uscire e piango dal nervoso sbattendo tutti i vestiti all'aria e incolpando tutta la famiglia di mia mamma perchè mi hanno "passato" questo difetto o puntando il dito contro tutte le ragazze magre pensando di loro cose cattivissime sperando che nella loro vita vada tutto male...ma poi,ci ripenso e mi do' dell'invidiosa e penso che dovrei mettermi a dieta invece di insultare chi è più bella di me....
Rileggendo quello che ti ho scritto,mi sembra la lettera di una pazza, ma sono cose che non dò a vedere al di fuori di me stessa.
Sono cose che sento dentro di me , non ne parlo mai con nessuno,ma delle volte mi rendono i pensieri così brutti e cattivi che vorrei morire!
Non credo che esista una cura a tutto questo ma vorrei sapere se esiste una parola sola per descrivere i miei stati d'animo...e perchè una vita come la mia,bella e piena di momenti felici si trasformi di colpo nella vita più tormentata e buia che possa esistere.
Ti ringrazio tanto
Sara.

From Gummy
To alti e bassi
June 2003


Cara, io ti capisco benissimo. Ti senti più protetta dell'infelicità che dalla felicità. invece devi accettarla come anche il suo contrario e non dare troppa importanza ai valori correnti della vita. lo sai per esempio che in molte culture i più belli e i più dotati sono rifiutati perchè trasgrediscono all'equilibrio della societa? Qualche difetto è più augurabile e anche la paura che tu hai e che si trasforma in depressione in aggressività quando devi uscire aiuta a sopravvivere. Spero che tu ti accetti così come sei con qualche kilo in più e i vestiti che segnano. Pensa che anche gli altri hanno bisogno di imperfezioni altrui per sentirsi più sicuri.E in più già ti accettano. E' solo un piccolo sforzo che devi fare e vedrai che col tempo spariranno anche i fantasmi. l'importante è che ti resti la tua sensibilità e la voglia di dire la verità a te stessa. Per il momento poi anche agli altri. Fatti viva Comunque ti auguro una bella vita perchè te la meriti. Ciao G.

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From ansia
To Gummy
May 2003


Carissimo Gummy , ho trovato per caso il tuo sito su Internet e mi è piaciuto tanto. Spero tu mi possa aiutare in quanto da un mese ho un'ansia terribile e
al mattino quando mi alzo mi sembre che tutto mi cada addosso. Aiutami Ciao Elisa

From Gummy
To ansia
June 2003


Ansia. Paura se tu sapessi che non sei sola con questi sentimenti ti sentiresti una vera contemporanea. aspetta qualche giorno e vedrai on line le e- mail di qualcuno di simile che ti farà sentire meno sola come succede a me quando mi scrivete. se vuoi riscrivimi se non ti basta la posta dell'anima.L'importante è comunicare con qualcuno grande o piccolo come te. G.

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From amore malato
To Gummy
May 2003


Vorrei aiuto. E' terribile aver sposato u uomo, di cui sono purtroppo innamorata, che non perde occasione per umiliarmi e darmi della malata mentale davanti a nostro figlio di 8 anni. Ma la causa della mia depressione non è soltatno lui. La sbagliata sono io che penso ad un mondo diverso dove ci sia spazio per i sentimenti, per la considera zione dell'esistenza dell'altro. Anche se è diverso. Sto soffrendo tanto. Piango. Non riesco a trovare l'energia per uscirne. Vorrei andarmene. Evaporare. Come se non fossi mai esistita. Non ditemi di provare a parlarne con lui perchè non capisce. Le amiche mi dicono di mollarlo, ma sono una vigliacca e non ho il coraggio di farlo. Forse sono solo stanca. Tanto stanca...

From Gummy
To amore malato
May 2003


Cara, penso che se piangi dovresti aiutarti con quello che offre oggi la medicina. Aiuta ad essere meno sensibili, a trovare delle anestesie quando si soffre.. Certamente annulla anche la volontà di uscirne da soli,ma spesso sentendo tanta sofferenza psichica soprattutto in quelli che considero più vicini alla verità dell'esistenzza mi chiedo perchè non addolcire la vita con i rimedi che abbiamo a disposizione e che un tempo non esistevano anche perchè la vita era più materiale. Un tempo non esistevano nemmeno le anestesie. Oggi le consideriamo indispensabili e forse tra dieci anni sorrideremo pensando alla sofferenza psichica sopportata eroicamente. Non sono nella posizione adatta per consigliarti sicuramente un rimedio ma piuttosto che lasciare tuo marito e traumatizzare forse un bambino di 8 anni penso valga la pena che tu consulti un centro di ascolto ed eventualmente un terapeuta. Guarda i links e credimi non sei assolutamente pazza ma soltanto una donna contemporanea che ha bisogno di sentirsi meno sola.Ciao G.

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From desiderio di contatto
To Gummy
May 2003


Ciao, mi chiamo Paola, ho 27 anni e sono rimasta molto colpita da una lettera che ti è stata scritta da un uomo di 42 anni, nella quale dice di sentirsi molto solo, e di vivere in questa condizione di isolamento da 16 anni, anche per via del lavoro che svolge e che non gli permette di relazionarsi troppo con altre persone per instaurare un rapporto profondo...Io in questo periodo sto vivendo una situazione analoga, e sono molto molto giù di corda, avrei solo bisogno di qualcuno, che sia abbastanza sensibile o che lo sia almeno quanto me, con cui confidarmi...Mi puoi mettere in contatto con questa persona?
Grazie mille

From Gummy
To desiderio di contatto
May 2003


Caro umberto, sono gummy il sito dell'autoaiuto che per spostamenti miotendenziale isolamento e varie disavventure tecnologiche si è interrotto per 3 mesi è di nuovo attivo e immediatamente mi ha scritto una ragazza che ha letto on line naturalmente criptata la tua storia e vorrebbe entrare in contatto con te. Posso darle le tue coordinate? Aspetto non solo quelle ma anche tue noptizie. a presto G.

From Gummy
To desiderio di contatto
May 2003


Ciao Gummy. Sono d'accordo ad entrare in contatto con questa ragazzza, sperando che sia semplice e comprensiva. Nel frattempo la mia vita procede non come un essere umano , ma come uno strumento di lavoro. Nelle mie intenzioni non si cela assolutamente un secondo fine ,ma soltanto tantavoglia di comunicare,di confrontarmi e di avere un dialogo sincero.Non penso siano pretese assurde.

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From C
To Gummy
Feb 2003

Mi chiamo C. ed ho 42 anni.
Mi trovo da diversi anni, per motivi di lavoro, in una città che non é la mia. La città in questione è una città del nord Italia, avvolta nella nebbia per gran parte dell'anno ed è anche conosciuta come "città di arte e storia". Però in tutti questi anni trascorsi nella "città di arte e storia" ho visto solamente persone in divisa e trascorso la maggior parte del mio tempo in un ambiente che di umano non ha niente, ma sembra fatto per sole macchine. Inoltr i turni di lavoro mi assorbono quasi a tempo pieno concedendomi pochissime possibilità di scambi con l'esterno e tantomeno di stabilire amicizie serie, relazioni ed affetti. L'ambiente di lavoro è un ambiente molto chiuso dove predomina la schematicità ed anche l'ottusità. E chi ci lavora finisce per perdere qualsiasi interesse che non sia questione inerente al lavoro.
Non che io intendo sottrarmi a quello che il mio mestiere mi impone, ma sto lottando disperatamente per conquistarmi i miei spazi al di fuori di esso.
Ho un titolo di studio che non ha niente a che vedere con il lavoro che sto facendo, inoltre coltivo anche interessi culturali per conto mio, che purtroppo non posso condividere con nessuno. A volte,(anzi spesso) mi sembra di trovarmi senza via d'uscita. Fuori c'è solo l'ambiente chiuso,gretto e bigotto di provincia, che al forestiero riserva solo pregiudizio, freddezza e diffidenza. Cerco disperatamente di trovare un punto di comunicazione con l'esterno, ma sembra un impresa impossibile. Se uno non lo ha provato, farà molta difficoltà ad immaginare cosa significhi l'angoscia di tornare a casa la sera, trovare solo il silenzio dei muri, sentire il bisogno di una presenza umana, ed invece...niente di niente. A volte mi basterebbe anche poter instaurare un rapporto di corrispondenza con una ragazza sensibile e non superficiale,senza che questo venga interpretato in senso ambiguo. Una lettera per me vuol dire tantissimo (dico proprio una lettera!!! quelle con tanto di carta, busta , penna e francobollo....non un numero di cellulare!!), invece al giorno d'oggi nessuna scrive più una lettera.
Voglio, in qualsiasi modo uscire dall'isolamento che dura da 16 anni e che ha divorato i miei anni migliori. Non so cosa posso avere fatto di male per meritare questa sorte. Voglio abbattere quella barriera di diffidenza, superficialità, freddezza e indifferenza che mi circonda e cominicare con persone serie, sensibili, intelligenti, non ottuse ne superficiali,con le quali condividere interessi vari ed affrontare discorsi un pò più elevati....e magari,perchè no? Incontrare anche una ragazza altrettanto intelligente, profonda, sensibile con la quale avviare un dialogo ed un confronto dal quale possa nascere anche una storia seria. Potrà essere possibile questo? Oppure è destinato ad essere solo un utopia ?

From Gummy
To C
Feb 2003

Devi cominciare tu ad aprirti. Perchè sono molti più di quanti credi ad avere questa diffidenza. Ti rispondo molto tardi perchè ho avuto delle difficoltà col sito e sto facendone una nuova versione. Voglio solo dirti che non ti ho dimenticato e ti manderò presto altre e-mail che ti faranno ssentire in compagnia anche se per ora mi è difficile mandarle on-line. Se vuoi scrivimi ancora. Sono di nuovo operativa. A presto Gummy.

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From mamma ansiosa
To Gummy
Feb 2003

Sono una mamma ansiosa, sopratutto al sabato sera, ho un figlio di 18 anni, ho paura dopo un certo orario. Io a casa al Sicuro e lui chissa dove.
Allora la mia fantasia lavora con effetti catastrofici e non si placa fino che il figlio non rientra sano e salvo a casa.. Che posso farci? A detta di tutti sara' sempre peggio con le uscite che si dilungheranno , oppure quando andra militare. Mi metto tranquilla e allora mi sento un irresponsabile.
Ma non e' l'unica mia paura, ha volte ho la sensazione che qualcosa possa spezzare il mio facile equilibbrio (pensieri tragici - perdita di una persona cara - lavoro) ultimamente li Scaccio sempre via, ma sempre sono li presenti, sopratutto quando inizio la mia giornata.
Aiutami a capire che mi succede.
Grazie e aspetto con ansia la tua risposta.
Terry

From Gummy
To mamma ansiosa
Feb 2003

Cara quello che mi hai scritto mi ha fatto molta tenerezza perchè sono stata e sono identica a te. I miei figli sono più grandi (ho addirittura una nipotina) e conosco le tue sensazioni. L'ansia non dà rifugio.Ma bisogna accettare che la vita è rischio e i figli appartengono alla vita non a noi Devi proteggerti e cercare di avere una tua vita indipendentemente da lui per il bene tuo e suo. Mi ha scritto un ragazzo che oltre ai suoi problemi aveva anche quelli di sua madre in pena per lui. Io ti capisco ma capisco anche che sono proiezioni di nostri problemi.Io vivo lontano da loro e come vedi ho un sito che parla di questi problemi.
E' un modo mio per sentirmi utile con la mia esperienza.. Appena puoi ti consiglio di renderlo/renderti indipendente perchè i rapporti fra consanguinei sono sempre molto difficili alla lunga. E' importante che lui sappia quanto gli vuoi bene e che tu ci sarai sempre per lui se ne avra' bisogno. E' il destino delle madri ed è più duro del solito perchè in questa epoca le due generazioni hanno gli stessi problemi di fragilità e insicurezza.Vai a vedere il film di Muccino che credo parli di questi problemi almeno secondo il giornale. Un abbraccio affettuoso e se vuoi riscrivimi perchè mi fa piacere. Ciao Gummy.

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From Elda
To Gummy
Gennaio 2003

Cara Gummy,
innanzitutto grazie x lo stile diverso con cui affronti certe tematiche nel tuo sito;per la prima volta in vita mia ho cercato di avere un approccio+ positivo ai miei malesseri dell'anima e di vivere in modo+ costruttivo ogni sensazione buia che ho dentro.
Da giugno ho iniziato a stare male dentro,non capendo bene cosa mi stesse capitando ,mi sono ritrovata spesso a piangere senza motivo, a stare male con me stessa e con gli altri,provando una fortissima disistima in me ed una forte ansia in ogni approccio sociale.
Ho cercato su internet delle risposte x capire e x capirmi ed ho finito col sentirmi"malata" leggendo infinite pagine web sulla depressione e sull'ansia .Io non riesco a capire e conoscere bene me stessa,non mi è facile come dicevano gli antichi greci....
Non so bene quale sia stata la causa di questo male che da tanti mesi mi ha inaridito il cuore e l'anima,forse l'ennesima delusione sentimentale o forse l'essermi risvegliata un giorno e sentita improvvisamente "grande".Compiendo i miei attuali 26 anni ho sentito il peso di un 'età ,una vita che pretende da me qualche risultato,invece guardandomi alle spalle ho la bruttissima sensazione di non aver costruito ancora nulla nella mia vita;nè una stabilità o un progetto sentimentale,nè una carriera lavorativa,studio ancora all'università e vivo una vita un pò monotona,fatta di pochi amici e poca vita sociale.Non mi sento simpatica e negli ultimi tempi ho sofferto d'ansia in tutte le occasioni sociali,sentendomi fortemente inadeguata,non mi era mai capitato fino ad ora di stare così male e piangere così spesso senza motivo.
Ho visitato il tuo sito e letto il tuo bel racconto e la mia reazione è stata impormi un BASTA interiore ,cercare di non compiangermi +,di capire che il problema non è fuori di me,ma dentro di me e che se voglio posso cambiare..e che in fondo,volendolo non è poi così difficile..
ti ringrazio di aver trovato tramite le tue parole il coraggio di una spinta positiva in avanti...però,nonostante la voglia di cambiare e reagire,il dolore continua spesso a trovarmi ed infastidirmi ,mi fa paura...ècome un'aridità che si impadronisce di me,mi toglie ogni voglia di vivere e di reagire,mi fa entrare in un limbo tutto girigio,in cui ogni passo,ogni azione è pesante,ogni pensiero ogni scelta è fonte di ansia.
Ho provato a cercare dentro di me l'equilibrio e la serenità imponendomi un pensiero + positivo,ma non mi è facile.
Ho paura di rivolgermi ad uno specialista,perchè x me sarebbe una sorta di sconfitta personale....non mi sento malata e non voglio essere classificata tale...
Io non sono mai stata così ,non so cosa mi sia successo e questo mi fa paura,vorrei provare ad essere un pò+fiduciosa e positiva,trovare un pò d'amore in quello che faccio o in progetto,ma non lo trovo,
che cosa posso fare?
da dove devo iniziare x tornare ad essere un pò + serena e forte come una volta?
Grazie se hai avuto la pazienza di leggere questa lunga mail ,
E.

From Gummy
To Elda
Gennaio 2003

Ho appena risposto a un ragazzo che parla esattamente il tuo linguaggio.
Forse la funzione di questo mio sito che funziona e non funziona perchè anch'io come voi ho enormi difficoltà di comunicazione, di riconoscimento, di deleghe e di organizzazione (oltrechè di disciplina, spostamenti, insomma non sei sola)Fosrse la sua funzione è quella di mettere in contatto i soli della nostra epoca che sono non solo soli ma isoli che apriranno finestre di verità nei rapporti. Ti manderò quello che ho scritto a uno dei nostri.
Ciao. Gummy.8yku

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From Beppe
To Gummy
Gennaio 2003

Cara Gummy,
ho trovato il tuo sito cercando su Virgilio gli indirizzi corrispondenti alle parole "solitudine, psicologo, gratis". E' dunque facile intuire quale sia il "problema" per cui ti scrivo. Il punto è che nonostante il mio isolamento sia causa di una profonda sofferenza, non faccio nulla per trovare un reale contatto con gli altri. In un certo senso ho anche bisogno della mia solitudine. E' vero: sono molto timido e insicuro... è come se mi sentissi inadeguato di fronte alle persone che realmente mi interessano. Tuttavia ritengo che io stesso ho provveduto a serrare tutte le finestre e... mi sono chiuso a riccio. Ora c'è il buio mancando una vera comunicazione con gli altri. Anche la mia creatività che esprimo in forme diverse (prevalentemente componendo musica), rimane un fatto esclusivamente privato che non condivido con nessuno. Inoltre questa tendenza alla fuga dai rapporti è causa di un senso di fallimento in tanti aspetti importanti: relazioni affettive (inesistenti), lavoro, educazione (non continuo con gli studi anche per il mio senso di inadeguatezza nei rapporti con gli altri). E, a coronamento di tutto, noto che mia madre è afflitta dalla mia visibile sofferenza. E comincio a sentirmi in colpa. Se vorrai sarò molto contento di ricevere un tuo consiglio sul come spalancare le finestre e trovare il coraggio di mettermi un po' più in gioco nei rapporti con gli altri.
Grazie,

Beppe

From Gummy
To Beppe
Gennaio 2003

rispondo a te come potrei rispondere ad altri che mi scrivono con parole diverse ma con lo stesso contenuto di sofferenza la loro diversità. Io mi chiedo a questo punto se l'isolamento non è il solo modo di essere veri.
Oggi ho letto che l'ultimo film di Muccino ci regala uno spaccato di infelicità quotidiana contemporanea. per quello che ne so non è un regista anticipatore ma è un fotografo fedele di quello che succede e dato il successo penso ai grandi numeri. In fondo è bello vivere la propria epoca in pieno e penso che i rapporti che nasceranno con questa coscienza saranno anche i più veri e soddisfacenti. Abbi un po' di pazienza: il tempo lavora per i tipi come te. Sinceramente temo più per gli allegroni aperti a tutto che finiranno consumati da stress inutili. Ognuno ha i suoi tempi. Questi sono più adatti a gente che non si fa problemi a fingere. Il problema verrà per loro quando si accorgeranno di fingere con se stessi. Lo so che sono parole ma sapere di non essere solo dei malati che rifiutano le anestesie fa bene e per il momento tiene compagnia. A presto spero tanto. Gummy.

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